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Santificato sia il Tuo nome

5 de Gennaio 2024

Santificato sia il Tuo nome

Il termine greco “hagios” significa “santificare”, ed è definito come “separazione per il possesso e l’uso esclusivo di Dio”.

Coloro che l’Altissimo scelse furono chiamati alla santità, cioè a custodirsi da ogni tipo di corruzione e di inclinazione peccaminosa.

Solo coloro che rimangono puri e obbedienti alla Parola mantengono la loro identità spirituale unita al Signore Gesù, motivo per cui possono essere abitati dal Suo Santo Spirito e utilizzati da Lui nei Suoi scopi.

Santificare il Nome di Dio è molto più che non usare il Suo Nome invano.

Santificare il Suo Nome significa rispettarlo, considerarlo, parlargli costantemente ed essere grati per tutto, in ogni circostanza.

Santificare il Suo Nome non è mormorare quando succede qualcosa di brutto o quando le cose non vanno come ci aspettavamo.

In pratica, santificare il Suo Nome è obbedire a Dio, con fiducia e gioia, sapendo che Egli farà la Sua parte e la Sua volontà, che è sovrana e prevarrà.

È scritto e profetizzato che Dio non vuole abitare in templi costruiti da mani umane. Vedi cosa sta scritto in Atti 7,48: “L’Altissimo però non abita in edifici fatti da mano d’uomo…”
Allora in quale tempio vuole dimorare? Nei nostri cuori.

Dio considera la nostra mente, la nostra anima e il nostro corpo come il Suo tempio. Per questo Egli aspetta che il nostro essere venga utilizzato per santificare il Suo nome, attraverso la meditazione e la preghiera.

Il Signore Gesù si indignò quando vide che le persone non santificavano il Suo nome, poiché lo vedevano in questo modo:

  • Persone come esseri umani, non come anime.
  • Animali come cibo, non come creature che lo lodano.
  • La natura come fonte di ricchezza, non come sua maestà.
  • L’universo come luogo sconosciuto, inabitabile, non come la sua infinita grandezza.
  • La decima corrisponde al 10% del tuo reddito, non come fedeltà.
  • Offerte in denaro, non come espressione di gratitudine.
  • Sacrifici come beni materiali, non come espressione di fiducia.

Piuttosto, nostro Padre la vede in questo modo, quindi si aspetta che anche i Suoi figli facciano lo stesso.

Come i sacerdoti dovevano santificarsi per portare l’Arca dell’Alleanza, nel servizio a Dio, coloro che oggi desiderano portare dentro di sé la presenza dell’Onnipotente, cioè coloro che vogliono attirare nella loro vita la presenza dell’Onnipotente vita, devono santificarsi, santificando il Suo Nome.

Il Signore è Santo, quindi, per mantenere la nostra comunione con Lui, dobbiamo rinunciare a tutto ciò che dispiace a Dio.

Quando perdoniamo, preghiamo, diamo la decima, digiuniamo, offriamo, lodiamo, sacrifichiamo, evangelizziamo e resistiamo alle tentazioni, stiamo santificando il Suo nome nella nostra vita.

Molte persone religiose hanno trasformato il tempio (la loro vita, la casa di Dio) in un “covo di ladri”, permettendo alle cose cattive di entrare nei loro pensieri e nutrendo sia cattivi sentimenti che cattivi atteggiamenti.

Non dimenticare che oggi questa casa è il nostro corpo, cioè la nostra mente, il nostro cuore, le nostre orecchie, i nostri occhi, la nostra bocca, le nostre mani e i nostri piedi. Quale ladro sta derubando o occupando questa casa?

Quando Gesù è venuto al mondo, ha onorato il Padre che è nei cieli, lo ha servito ed è stato un esempio da seguire, mostrandoci come ciascuno di noi, come figli, dobbiamo onorare il Padre. In questo modo ascolteremo da Lui lo stesso che Gesù udì, quando disse: “Questo è il mio diletto Figlio nel quale mi sono compiaciuto”, Matteo 3:17.

Da figli abbiamo due opzioni:
– Onorare il Padre, santificando il suo nome e facendo ciò che gli è gradito;
– Oppure disonorarlo facendo ciò che gli dispiace.

Dio ci ha già dato tutto, l’unica cosa che ci chiede è il primo posto nella nostra vita. Pertanto, dobbiamo prima onorare Dio nella nostra vita e Lui ci onorerà con i Suoi 7 poteri.

Siamo noi a decidere chi verrà prima nella nostra mente, nel nostro cuore e nella nostra anima.

La Bibbia dice che tutto appartiene al Signore, perché Lui è il Creatore, ma su una cosa non ha potere: sull’anima. In altre parole, ogni persona decide a chi donare la propria anima.

Che la forza del Padre Nostro si impadronisca di voi in queste prime 7 settimane dell’anno.

Ci vediamo nella CCSS o tra le nuvole!
Vescovo Julio Freitas

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